L'identità dei sardi tra cultura, storia e religione
CAGLIARI, 2 settembre 2015 - È il frutto di un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Sardegna (L.R. 7 agosto 2007, n. 7) e vinto dalla Facoltà Teologica della Sardegna nel 2011. Si tratta di un volume dal titolo “I simboli e l’identità dei sardi”, ora edito con la PFTS University Press, scritto da don Roberto Caria e da Susanna Paulis. Il volume affronta il tema dell’identità dei Sardi attraverso simboli quali la memoria storica, il paesaggio, la lingua, i valori etici e la religiosità popolare. Al di là degli stereotipi che fanno della Sardegna
una sorta di affascinante "altrove", proprio quei simboli rivelano – ed è questa una delle conclusioni a cui è giunta questa ricerca – un’identità coerente e problematica allo stesso tempo, da sempre in dialogo con la storia. Il volume è corredato di numerose foto, ad opera di Stefano Oppo, e ha la traduzione a fronte in lingua inglese di Karen Turnbull. La supervisione scientifica è stata curata dal dipartimento di Filosofia e Scienze umane della Facoltà Teologica della Sardegna.
Il sommario dei quattro capitoli risulta così espresso nella prefazione al volume:
“Il primo, La Sardegna come altrove, affronta, problematizzandoli, i simboli che concorrono a rappresentare la Sardegna come terra e realtà antropica contraddistinta da un’affascinante diversità rispetto al contesto euromediterraneo. Il secondo, La festa del raccontarsi, affronta il tema dell’identità in prospettiva diacronica, esaminando, nella dialettica ‘dentro’ vs ‘fuori’, le risemantizzazioni legate ad alcuni aspetti della società, dell’ethos, della lingua e dell’economia, esplicitando altresì secondo quali aspetti e significati la festa è posta a metafora privilegiata del livello del ‘come ci rappresentiamo’ dell’identità collettiva sarda. Il terzo, Simboli religiosi e identità dei sardi, si sofferma sui significati identitari legati ai tempi, ai luoghi e agli oggetti di culto che contribuiscono a connotare la religiosità dei sardi. La Settimana Santa, le chiese campestri e le confraternite sono tre elementi cruciali attraverso i quali si manifesta la Fede del popolo. Il quarto capitolo, ‘Codici’ di giustizia ed equità, esamina dei fatti storici e delle dinamiche sociali che rivelano la presenza di codici di giustizia e di equità nelle relazioni politiche interne (Codice di vendetta barbaricino e Carta de Logu) ed esterne (la pace tra Eleonora d’Arborea e Pietro d’Aragona e i moti antifeudali della fine del 1700)”.
Con questo progetto di ricerca la Facoltà Teologica della Sardegna ha inteso offrire uno strumento di inculturazione e dialogo tra saperi differenti, tra religione e cultura popolare, e perfino in lingue e mezzi espressivi differenti (linguistici, visivi, simbolici), per capire e far capire meglio il concetto di un’identità, quella sarda, che in se stessa è plurale e contrastiva, ibrida e molteplice, proprio come lo è la collocazione geografica della Sardegna, vera e propria porta d’ingresso per i conquistatori che si sono avvicendati, di volta in volta, nel corso della storia; una porta concretizzatasi nell’immagine ricorrente della poesia popolare sarda della “riva del mare” (S’oru ‘e su mare). In tal senso, per descrivere e capire tutto ciò è sembrato che un’ottica antropologico-religiosa fosse la più appropriata o quantomeno quella più vicina a raccogliere la natura così variegata e la complessità generale della questione.
R. Caria, S. Paulis, I simboli e l’identità dei Sardi/The Symbols and Identity of the Sardinian People, PFTS University Press, Cagliari, 2015.