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Il percorso umano del cardinal Martini

CAGLIARI, 23 maggio 2017 - Con la collaborazione della CVX (Comunità di Vita Cristiana) di Cagliari, venerdì 19 maggio è stata organizzata nell’aula magna della facoltà la proiezione di un film-documentario uscito di recente, diretto da Ermanno Olmi, sul gesuita che fu arcivescovo di Milano per 23 anni. La visione del film, intitolato "Vedete, sono uno di voi" (Italia 2017, Istituto Luce Cinecittà con Rai cinema), era rivolta agli studenti, ai docenti e tutti coloro che lo desideravano. Nell’introduzione alla visione,

padre Piergiacomo Zanetti, gesuita,biblista e con un’esperienza pluriennale di “scuola della parola” proprio a Milano, ha raccontato alcuni episodi del “Martini privato”, che narrano di una persona semplice, che non amava essere idealizzata ma, anzi, invitava chi gli stava di fronte a “porsi accanto” a lui, in un medesimo cammino di discernimento e ascolto della Parola. E ancora un episodio relativo alla sua elezione ad arcivescovo di Milano, carica che egli accolse con grande umiltà in quello che – ha detto padre Zanetti – era “il suo modo di fare, il suo saper ascoltare: decentrarsi, mettersi in cammino ed essere disposto anche a cambiare opinione”.

Il documentario – un genere caro e familiare a Olmi – è, se vogliamo, l’ennesimo piccolo capolavoro del regista bergamasco. Comincia in un luogo quasi fuori dal tempo, la cameretta dell’Aloisianum di Gallarate, dove Martini visse i suoi ultimi anni. Una flebo che sgocciola e il tic tac di una sveglia: e a narrare un’esperienza umana che parla di storia, desideri, mistero, libertà e addii, la voce stessa di Ermanno Olmi, anch’egli anziano e malato, in una sovrapposizione simbolica tra l’io narrante di Martini e quel “testamento” consegnato al regista perché fosse lui stesso a leggere e interpretare i messaggi del cardinale. Il racconto di Olmi, su mandato di Martini, è una autentica parabola del ‘900, letta attraverso una storia che assume come punto di vista quello del nord Italia, Torino, la pianura padana, e infine Milano. Ci sono le testimonianze della famiglia Martini, attonita e “non troppo felice” dell’annuncio del figlio Carlo Maria di votarsi alla vita religiosa. E ancora si passa per gli studi, la formazione teologica, le edizioni in greco a latino del Nuovo Testamento, gli anni da rettore alla Gregoriana, la chiamata di Wojtyla ad essere vescovo di Milano.

“Vedete, sono uno di voi” è un film manifesto, che mostra un Martini non tanto “inedito” quanto osservato con semplicità, da uno sguardo privo di preconcetti, in quella luce storica e incarnata nel proprio “tempo” e nei propri “spazi” tanto cara a uno come Olmi: un Martini che attraversa ogni singolo rivolgimento del suo tempo, ogni singola controversia o inciampo, senza mai tirarsi indietro, senza mai starne fuori. C’è la storia d’Italia degli ultimi novant’anni in questo documentario, una storia – per usare le parole di Olmi – che predica con Martini la necessità di un “risorgimento morale” e con esso l’invito a “essere inquieti”, a non lasciare che la propria coscienza si addormenti mai. Tutto questo è possibile solo “restando” nel proprio tempo e nelle proprie contraddizioni (da cui il titolo del documentario), senza elevarsi al di fuori di esse o far finta che non vi siano. Questo “stare” senza farsi contaminare o addormentare, senza perdere la propria identità, la propria purezza interiore, sembra essere in qualche misura il segreto di Martini così come testimoniato da Ermanno Olmi. (red)

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- Leggi un'intervista (a La Stampa) a Ermanno Olmi sul suo documentario su Martini